Cloud, AI e sovranità digitale: le scelte delle aziende per crescere nel 2025
Sommario
Il Cloud in Italia continua a crescere, ma le aziende cambiano strategia per rispondere all’instabilità geopolitica e alla crescente necessità di sicurezza e tutela del dato.
A spingere la crescita del mercato italiano ed europeo, che registra un +20%, sono ancora l’AI e la sovranità digitale.
In forte crescita le soluzioni di Hybrid Cloud e Private Cloud, che permettono alle aziende di ottenere i vantaggi del Cloud – potenza di calcolo e storage, flessibilità, time to market ridotto, gestione autonoma delle risorse – mantenendo un controllo diretto sulla sicurezza dei dati.
Cloud in Italia: la crescita continua, con qualche sorpresa
Ci sono alcuni numeri importanti, accompagnati da una sorpresa, che emergono dal convegno “Il Cloud tra AI e sovranità” organizzato dall’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano.
I numeri del Cloud sono tutti in crescita:
- +20% per il mercato Cloud in Italia nel 2025, con un fatturato totale a 8,13 miliardi di euro
- +21% è per le soluzioni di Public Cloud e Hybrid Cloud
- +23% per le soluzioni di Private Cloud, richieste dalle aziende più attente a sovranità e controllo del dato.
Quest’ultimo è il dato più a sorpresa ed evidenzia una crescita delle offerte di Cloud sovrano, gestito attraverso Data Center situati in Italia o in paesi UE.
IaaS e Virtual Machine in testa alle preferenze
Entrare nel dettaglio dei numeri forniti dagli esperti del POLIMI permette di individuare alcuni trend interessanti per le aziende.
Il Cloud Iaas continua a essere la componente principale del settore Public e Hybrid Cloud, con una quota del 45% del mercato complessivo. Le aziende cercano soprattutto Virtual machine per creare ambienti di sviluppo, produzione e backup che uniscano prestazioni, sicurezza e flessibilità, senza dimenticare il controllo dei costi.
Importante anche la crescita del Cloud Saas (38% del mercato), trainato nel 2025 dalla diffusione di soluzioni di IT security e analytics – previste dalla normativa NIS2 – e dall’utilizzp di piattaforme AI.
“L’AI resta il principale fattore di crescita – spiegano Mariano Corso e Stefano Mainetti, responsabili scientifici dell’osservatorio Digital Innovation – ma va registrata la centralità della cybersecurity come leva strategica di investimento, in un contesto dove compliance, resilienza e innovazione tecnologica sono sempre più connessi”.
Cloud e sicurezza: un connubio inscindibile
Il tema della sicurezza è al centro di tutte le discussioni sul Cloud.
A dimostrarlo è il fatto che nel 2025 Il 72% delle aziende ha avviato progetti sulla sicurezza informatica e i rischi cyber (secondo la ricerca del POLIMI), oltre che sulla conformità a NIS2, DORA e AI Act.
“Combinare sicurezza e innovazione – spiegano ancora dal POLIMI – è la chiave per lo sviluppo di un Cloud europeo che possa competere a livello internazionale assicurando anche la protezione dei dati”.
Non a caso, uno dei termini più discussi nel settore nel 2025 è stato quello della sovranità digitale: le aziende hanno bisogno di servizi Cloud con garanzie sulla sicurezza dei dati e l’accesso alle informazioni. Affidarsi a fornitori con Data center situati in Italia o in UE e che sviluppano direttamente servizi in Europa può essere una garanzia in questo senso.
Cloud e AI: cosa vogliono le imprese italiane
Tutti i dati lo indicano. Il nodo principale del mercato Cloud è legato all’AI, che le aziende vedono come fattore principale di crescita (il 52% delle imprese annuncia investimenti in questo settore), anche se con qualche cautela.
Nel 2025 le aziende hanno operato sotto la spinta di tensioni geopolitiche, spinta normativa, ricerca della sovranità digitale e sviluppo dell’AI.
La combinazione di queste forze ha influito sulle decisioni delle aziende più attente all’ innovazione, i trend-setter che secondo il POLIMI orienteranno il mercato anche negli anni a venire.
Le grandi aziende hanno già allocato oltre la metà dei carichi di lavoro sul Cloud, che si conferma quindi una risorsa imprescindibile. Ma l’attenzione ai dati è sempre più importante:
- il 35% delle aziende top studia progetti di repatriation delle risorse Cloud, cioè riportare server e dati – finora affidati ai grandi operatori americani (hyperscaler) – in un contesto europeo
- il 52% delle imprese sceglie soluzioni ibride che combinano il Cloud con l’on-premise per mantenere il controllo sulle infrastrutture
- 31% (-8% rispetto al 2024) sono le aziende che adottano strategie Cloud First: il trend per la prima volta è in calo.
Cloud e AI: le aziende privilegiano le soluzioni ibride
Il Cloud è il motore che rende possibili tutti i servizi AI.
Le aziende italiane sono consapevoli che serva bilanciare innovazione e cautela, anche per rispettare le norme dell’AI Act (che prevede obblighi sulla tracciabilità dei dati per chi eroga servizi AI o basati su questa tecnologia).
Il 70% degli interpellati gestisce i dati di sviluppo e training di sistemi AI tramite soluzioni on premise o ibride, con la fetta più grande (28%) che si affida a Private Cloud forniti da provider dedicati.
Tantissime aziende utilizzano servizi AI generativa in SaaS – cioè pronti all’uso – con la consapevolezza che questo può comportare rischi per la perdita o l’uso improprio di informazioni aziendali.
“Il Cloud e l’AI sono al centro dell’innovazione – concludono i responsabili dell’Osservatorio – le aziende e le istituzioni europee devono lavorare insieme per restare competitive con una politica industriale che favorisca l’innovazione, la collaborazione a livello globale e una consapevolezza sui rischi dell’AI”.
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