Data center italiani: il mercato cresce con nuove opportunità
Sommario
La crescita economica – tra Cloud, AI, fibra, 5G e sovranità digitale – passa ormai dai Data Center.
Il mercato italiano di queste infrastrutture essenziali continua a crescere: +6% di capacità installata nel 2025 e 21 miliardi di investimenti previsti nei prossimi tre anni che porteranno la potenza dei data Center italiani a 1 GigaWatt.
I dati emergono da una ricerca condotta dalla Italian Data Center Association (IDA), presentata il 7 ottobre a Roma al Data Center Symposium.
All’incontro, insieme al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin hanno partecipato anche le aziende più importanti del settore, tra cui anche Vianova.
Un settore in forte espansione
Secondo i dati emersi dal convegno, lo sviluppo di Data Center italiani, insieme all’espansione delle reti sottomarine di cavi per le comunicazioni veloci – permetterà al nostro paese di diventare un importante hub digitale generando opportunità di crescita e nuovi posti di lavoro.
I grandi hyperscaler internazionali – come Google e AWS (Amazon) – puntano a costruire nuovi Data Center in Europa per avvicinare le loro infrastrutture alle aziende. Ma la domanda di cloud sovrano, capace di garantire che i dati restino all’interno dei confini nazionali, spinge imprese e Pubblica Amministrazione verso infrastrutture locali e affidabili.
Il ministro Urso ha anche affermato che l’Italia potrebbe ospitare una gigafactory AI europea, un’infrastruttura avanzata che aumenterà in maniera importante la capacità di calcolo per progetti di Intelligenza Artificiale di sviluppatori europei.
Cresce la richiesta di servizi erogati tramite Data Center
I trend del mercato parlano chiaro.
Le aziende e le Pubbliche amministrazioni puntano alla digitalizzazione e per questo cercano sempre più servizi come AI, Cloud, Colocation al fine di semplificare il lavoro e aumentare la produttività.
Nel 2025, come confermato anche dall’Osservatorio Digital Innovation del POLIMI, questo si è tradotto i un +21 di fatturato per servizi Public Cloud e Hybrid Cloud e un +23% per le soluzioni di Private Cloud.
In concomitanza sono cresciute anche le esigenze di sostenibilità economica e ambientale, sicurezza e protezione dei dati, come dimostra il crescente interesse per i temi della sovranità digitale e della cybersecurity.
“Oggi la crescita dei data center si scontra con i limiti della rete elettrica e con l’aumento dei costi energetici – ha commentato, dal palco del Data Center Symposium, Nicola Di Giusto Sales and Marketing Manager di Vianova – noi non la vediamo come una minaccia, ma come una grande occasione. Perché ogni volta che il sistema arriva al limite, è lì che nasce l’innovazione. È lì che possiamo ripensare come costruiamo, come distribuiamo e come usiamo l’energia digitale del Paese”.
La chiave della crescita? Nella pianificazione intelligente
Per Vianova la chiave sta nella pianificazione intelligente, un modo di agire che può favorire l’innovazione creare nuove opportunità.
“Non servono reti sempre più grandi – ha spiegato Di Giusto – servono reti più vicine. Infrastrutture distribuite, edge computing, automazione, rinnovabili integrate. Questo riduce i consumi, la latenza e la dipendenza da pochi grandi hub. È un modo per rendere la connettività più efficiente e più resiliente”.
I Data Center italiani sono la chiave di questa trasformazione. “Questi data center ospitati all’interno dei confini nazionali sono vicini alle aziende ed efficienti dal punto di vista energetico – ha aggiunto il manager di Vianova – grazie a queste caratteristiche uniche, permettono di creare soluzioni di cloud ibrido e privato rispondendo alle esigenze di chi vuole crescere mitigando i problemi di consumo, sicurezza e sicurezza del dato”.
Data center italiani: per crescere serve collaborazione
L’evento IDA ha sollevato questioni cruciali per il futuro dell’economia italiana ed europea parlando di innovazione, sostenibilità e occupazione.
Ma per raggiungere gli obiettivi di crescita serve accelerare sulla collaborazione tra aziende, settore pubblico e fornitori di energia.
“La rete elettrica, la rete digitale e le istituzioni devono lavorare insieme – ha commentato Di Giusto – è finita l’epoca dei silos: serve una visione comune tra operatori, utility e pubbliche amministrazioni. Solo così possiamo garantire un ecosistema davvero solido per le imprese italiane”.
Per Di Giusto anche la sostenibilità può generare opportunità.
“Questo non è più un tema solo ambientale, è un tema di competitività. Le aziende vogliono partner affidabili, trasparenti e sostenibili. E noi vogliamo esserlo. Significa fare di più con meno energia, progettare servizi che consumano meno ma generano più valore. In fondo, la vera sfida non è l’energia che manca. È l’intelligenza con cui la usiamo. E da ogni difficoltà può nascere un salto di qualità. Noi crediamo che questa sia l’occasione per rendere il digitale italiano più forte, più efficiente e più nostro”.