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tempo lettura: 3 minuti
AI & Data
19 dicembre 2025

Google AI Mode: la tecnologia che rivoluziona le tue ricerche

Sommario

    Capita spesso: cerchi risposte complesse su un tema tecnico o normativo e ti ritrovi ad aprire decine di pagine, confrontare fonti diverse e mettere insieme informazioni frammentate. Questo processo porta via molto tempo e spesso restituisce risultati parziali, soprattutto quando la query è articolata e richiede un’analisi approfondita.
    Un limite particolarmente evidente per professionisti, consulenti e aziende che basano le proprie decisioni su informazioni affidabili e aggiornate. Google AI Mode nasce per superare queste difficoltà.

    Grazie all’Intelligenza Artificiale Generativa, la modalità AI è in grado di leggere, analizzare e sintetizzare il web al posto tuo, restituendo una risposta coerente e strutturata, riducendo drasticamente il tempo necessario per la fase di ricerca preliminare. Un approccio che avvicina l’esperienza di ricerca a quella di un consulente umano altamente qualificato.

    Come funziona Google AI Mode

    Il cuore di Google AI Mode è la sua capacità di costruire una risposta contestualizzata anziché limitarsi a fornire una raccolta di link.

    Il funzionamento combina due elementi tecnologici principali: la multimodalità e la tecnica di distribuzione nota come query fan-out, sfruttando i più recenti modelli di Intelligenza Artificiale della famiglia Gemini.

    Multimodalità: ricerche da più fonti

    La multimodalità consente al sistema di elaborare diversi tipi di informazioni — testo, immagini, documenti, dati strutturati — e interpretarli all’interno della stessa query. Questo permette di porre domande in maniera più naturale e descrittiva, senza la necessità di individuare a priori la parola chiave “perfetta”.
    Un vantaggio rilevante in ambito professionale, dove le informazioni sono spesso distribuite tra report, documentazione tecnica e fonti eterogenee.

    Domande semplificate per risposte più chiare

    La seconda componente è la tecnica chiamata query fan-out: di fronte a una domanda complessa, l’Intelligenza Artificiale la scompone in più sotto-domande specifiche e avvia ricerche parallele su fonti diverse.
    Una volta raccolti i risultati, il sistema costruisce un testo unico che collega gli elementi emersi, definisce relazioni logiche tra essi e inserisce i link alle fonti originali.

    Questo approccio consente di coprire più prospettive e ridurre il rischio di una visione parziale del problema.

    Differenze tra ricerca tradizionale, Google AI Overview e AI Mode

    La ricerca tradizionale opera per corrispondenza: l’utente digita una parola chiave e ottiene un elenco di risultati, i classici “dieci link blu”. È un modello efficace per ricerche rapide, ma poco adatto ad analisi complesse o comparative, poiché lascia interamente all’utente il compito di valutare, confrontare e sintetizzare le informazioni.

    L’AI Overview è una panoramica generata dall’Intelligenza Artificiale che compare in cima ai risultati di ricerca tradizionali. Fornisce un riassunto delle informazioni più rilevanti su un argomento e offre un rapido orientamento, ma rimane per sua natura sintetica e non pensata come strumento di approfondimento immediato.

    AI Mode, invece, costruisce una vera analisi ragionata. Non si limita a riassumere, ma propone una spiegazione articolata con collegamenti tematici, confronti e riferimenti alle fonti utilizzate. È qui che la ricerca si trasforma da semplice attività informativa a strumento di supporto strategico.
    La natura conversazionale dell’esperienza consente inoltre di porre domande di follow-up, approfondendo singoli aspetti senza dover ricominciare ogni volta da zero.

    L’ecosistema Google: la base della conoscenza AI

    Per funzionare come l’esperto personale che promette di essere, AI Mode combina la potenza di calcolo dei modelli Gemini più recenti con l’accesso a un’infrastruttura di dati estremamente ampia.

    Questo accesso si articola su tre livelli:

    • Il web, che l’AI Mode analizza comprendendo contesto e significato dei contenuti, non solo le corrispondenze testuali;
    • Il Knowledge Graph, la mappa semantica di Google che collega persone, luoghi e concetti, permettendo risposte contestualizzate anche su relazioni complesse tra entità;
    • Dati e tooling aggiornati, che combinano informazioni recenti provenienti dal web con i risultati della ricerca tradizionale, migliorando la pertinenza delle risposte in contesti dinamici o normativi.

    Limiti e responsabilità: il ruolo del giudizio umano

    Nonostante le capacità avanzate, Google AI Mode non elimina la necessità di un giudizio critico e di una verifica umana, soprattutto in ambito professionale e decisionale.

    L’Intelligenza Artificiale può commettere errori o tralasciare aspetti importanti, in particolare quando le fonti online sono contraddittorie o incomplete. I benchmark sull’accuratezza dei modelli generativi mostrano che non si è ancora raggiunto un livello di affidabilità assoluta.

    Inoltre, l’efficacia di AI Mode diminuisce se le domande sono vaghe o eccessivamente generiche: per ottenere valore è fondamentale formulare richieste chiare e ben contestualizzate.
    Infine, per ricerche semplici o puramente transazionali, la modalità tradizionale basata su link può risultare più immediata e altrettanto efficace.

    Come attivare e integrare Google AI Mode nelle attività quotidiane

    Per attivare Google AI Mode è sufficiente selezionare l’apposita modalità dedicata nella barra di ricerca o nell’applicazione mobile di Google.

    Per sfruttarne appieno il potenziale è però necessario cambiare approccio: abbandonare la ricerca basata su singole parole chiave e adottare un’interazione conversazionale. L’utente non inserisce un termine isolato, ma espone la propria esigenza in modo articolato, fornendo contesto e obiettivi.

    Questo rende AI Mode particolarmente utile nella ricerca strategica e nella pianificazione, ma anche nell’analisi di mercato, nella valutazione normativa e nella comparazione di soluzioni tecnologiche. Professionisti, studenti e ricercatori possono utilizzarla per:

    1. generare panoramiche rapide su trend di settore o tecnologie emergenti;
    2. facilitare il confronto tra prodotti, servizi o modelli teorici;
    3. semplificare la documentazione tecnica, sintetizzando documenti complessi o individuando punti chiave specifici.

    Integrando AI Mode in questi flussi di lavoro, la ricerca si sposta da un’attività di semplice raccolta a una fase di analisi preliminare, con un impatto diretto anche sulle strategie di produzione dei contenuti e sulla visibilità online. Il tempo risparmiato può così essere dedicato al vero valore aggiunto: il giudizio umano e la decisione finale. Il futuro della conoscenza inizia, ancora una volta, dal saper porre le domande giuste.

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