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25 giugno 2025

Minacce informatiche, aziende sempre più a rischio: è il momento dello Zero Trust

Sommario

    Un semplice clic su una mail o un messaggio può mettere a rischio la tua azienda. I cybercriminali, grazie all’AI, ai deepfake (video fittizi che simulano persone reali) e a potenze di calcolo sempre maggiori, hanno a disposizione strumenti sempre più sofisticati per attaccare le aziende.
    I vecchi sistemi di protezione stanno rapidamente diventando obsoleti: in pochi secondi un hacker malevolo in possesso delle giuste tecnologie è in grado di superare anche le password più complesse.
    Per questo gli esperti sono concordi nel consigliare alle aziende l’adozione di nuove strategie che riducano al minimo i rischi, come la Zero Trust.

    I numeri del cybercrime: l’Italia è il paese più attaccato in Europa

    I numeri parlano chiaro. Secondo il Rapporto Clusit 2025, in Italia gli incidenti informatici gravi sono aumentati del 15,2% nel 2024 rispetto all’anno precedente. In Europa siamo al primo posto nella graduatoria degli attacchi subiti.

    L’uso sempre più diffuso di dispositivi mobili, il lavoro a distanza e l’uso massiccio di software e applicazioni in Cloud accessibili da ogni luogo, ampliano enormemente il perimetro aziendale attaccabile dai cybercriminali. Immaginiamo un dipendente che usa una rete WiFi pubblica non protetta (a casa, in un bar, in hotel, in un aeroporto). Un hacker intercetta le sue credenziali di accesso, ottenendo così l’accesso al CRM aziendale.

    Le minacce non fanno distinzioni tra piccole e grandi aziende. Per tutti è tempo di adottare strategie innovative e più efficaci per proteggere i dati e le infrastrutture aziendali.

    Cos’è l’Information Security e perché è importante

    Per comprendere meglio lo Zero Trust è necessaria una breve premessa.
    Le informazioni e i dati sono fondamentali per il successo di qualsiasi azienda. Dati finanziari, piani aziendali, informazioni sui Clienti e progetti riservati rappresentano un patrimonio intangibile di inestimabile valore. Proteggerli non significa solo prevenire fughe di dati o attacchi informatici, ma anche assicurare la continuità operativa, la fiducia dei Clienti e, di conseguenza, la competitività e la stabilità aziendale.

    Protezione dei dati: da cosa partire

    La necessità di tutelare questo patrimonio informativo, sempre più cruciale per le aziende, ha portato allo sviluppo dell’Information Security. L’obiettivo è proteggere dati e sistemi informatici da accessi non autorizzati, perdite, alterazioni e qualsiasi minaccia, sia interna che esterna.

    Un’efficace strategia di sicurezza informatica si basa su tre principi fondamentali:

    • riservatezza: proteggere i dati affinché solo gli utenti autorizzati possano accedervi
    • integrità: garantire che le informazioni non vengano modificate o distrutte in modo non autorizzato
    • disponibilità: assicurare che i sistemi e le informazioni siano accessibili quando necessario

    Le minacce alla sicurezza informatica possono provenire sia dall’esterno che dall’interno dell’azienda. Oltre agli attacchi ransomware, phishing e furti di identità, spesso si sottovalutano i rischi interni, che possono derivare da errori umani, accessi impropri o azioni dolose da parte di dipendenti, ex collaboratori o fornitori.

    Un semplice errore, come l’invio accidentale di dati sensibili, può esporre l’azienda a conseguenze gravi. Inoltre, un accesso non regolamentato o una credenziale lasciata attiva dopo la cessazione di un rapporto di lavoro possono rappresentare una falla nella sicurezza.

    Ecco perché diventa cruciale adottare un approccio di protezione globale.

    Information security: i consigli degli esperti

    Il rapporto Clusit sintetizza la strategia da perseguire in pochi semplici punti.

    Formazione continua: organizzare sessioni di training e simulazioni di attacchi per aumentare la consapevolezza del personale.

    Backup regolari: garantire il ripristino rapido dei dati in caso di attacco.

    Monitoraggio continuo: utilizzare strumenti avanzati per la rilevazione e la risposta agli incidenti in tempo reale.

    Ma il punto considerato più importante è l’approccio Zero Trust.

    Modello Zero Trust: garantire una protezione totale attraverso la verifica continua

    Il modello Zero Trust rappresenta una strategia di Information Security che si discosta dal tradizionale concetto di protezione del perimetro aziendale.
    In passato, i sistemi di sicurezza si basavano sull’idea che gli utenti e i dispositivi all’interno della rete aziendale fossero affidabili. Tuttavia, con l’evoluzione delle minacce informatiche e la crescente complessità delle reti, questo approccio è diventato obsoleto.

    Il principio fondamentale dello Zero Trust è semplice: non fidarsi mai, verificare sempre. In pratica, significa che ogni utente, dispositivo o applicazione deve essere autenticato e autorizzato prima di poter accedere a qualsiasi risorsa aziendale, indipendentemente dalla sua posizione nella rete.

    Inoltre, come vedremo nei paragrafi successivi, lo Zero Trust richiede alle aziende di realizzare architetture di rete frammentate in modo da evitare danni su larga scala in caso di attacchi.

    I tre principi dello Zero Trust

    Per implementare una strategia Zero Trust efficace, è necessario seguire tre principi chiave:

    1. monitoraggio e convalida continui: ogni accesso viene controllato e verificato in tempo reale, utilizzando autenticazione multifattore, analisi comportamentale e gestione delle identità
    2. privilegio minimo: gli utenti e i dispositivi ricevono solo i permessi strettamente necessari per svolgere il loro lavoro, riducendo il rischio di movimenti laterali all’interno della rete in caso di compromissione
    3. supposizione di una violazione: si parte dal presupposto che la rete possa già essere stata compromessa, per cui le misure di sicurezza devono essere proattive e orientate alla mitigazione del danno

    I cinque pilastri dello Zero Trust

    Per garantire una protezione completa, il modello Zero Trust si basa su cinque pilastri fondamentali:

    1. Identità

    La sicurezza Zero Trust si basa sull’autenticazione dell’identità degli utenti e sulla restrizione dell’accesso alle sole risorse aziendali necessarie. Per implementare questa funzionalità, le organizzazioni ricorrono a strumenti come i sistemi di gestione delle identità e degli accessi (IAM), le soluzioni Single Sign-On (SSO) e l’autenticazione a più fattori (MFA).

    2. Dispositivi

    La filosofia Zero Trust impone che ogni dispositivo che tenta di connettersi a una risorsa di rete debba rispettare le politiche e i controlli di sicurezza dell’organizzazione. Questo principio si applica a una vasta gamma di dispositivi, tra cui postazioni di lavoro, telefoni cellulari, server, laptop, dispositivi IoT, stampanti e altri ancora.

    3. Reti

    In un sistema che applica la sicurezza Zero Trust, si abbandona l’idea di una rete divisa in grandi sezioni. Invece, si creano tante piccole zone sicure per ogni risorsa o attività. Questo metodo aiuta a limitare i danni in caso di attacco e impedisce agli hacker di spostarsi liberamente all’interno della rete. Per aumentare la protezione, le aziende possono usare tecniche come la cifratura dei dati che viaggiano sulla rete e il monitoraggio costante di utenti e dispositivi.

    4. Applicazioni e workload

    Nel mondo della sicurezza Zero Trust, le app e i programmi che le fanno funzionare non sono considerati automaticamente sicuri. Invece di dare un permesso di accesso valido una volta per tutte, si usa un sistema che controlla di continuo chi cerca di entrare. Ogni volta che qualcuno vuole usare un’applicazione, deve dimostrare di avere il diritto di farlo. Inoltre, si tiene sempre d’occhio come le app comunicano tra loro, per scoprire comportamenti anomali.

    5. Dati

    Con la sicurezza Zero Trust, le aziende raggruppano i loro dati in ordine di importanza. In questo modo, possono scegliere le regole giuste per proteggere ogni tipo di informazione. I dati, sia quelli che viaggiano sulla rete, sia quelli usati dalle app, sia quelli non utilizzati, vengono protetti mediante la crittografia e l’accesso viene monitorato costantemente.

    Perché adottare adesso una strategia Zero Trust?

    Implementare una strategia Zero Trust consente alle aziende di ridurre il rischio di violazioni e permette di proteggere in modo più efficace le proprie risorse. Oltre a migliorare la sicurezza informatica, lo Zero Trust aiuta a garantire la conformità alle normative sulla protezione dei dati, come il GDPR, e a rafforzare la resilienza aziendale contro attacchi sempre più sofisticati.

    L’adozione di un modello Zero Trust richiede un cambio di mentalità e un investimento in tecnologia, ma rappresenta la soluzione più efficace per affrontare le sfide della cybersecurity moderna.

    In un mondo dove la fiducia cieca non è più un’opzione, scegliere lo Zero Trust significa proteggere il futuro della propria azienda, un accesso alla volta.

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