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Inside business
14 dicembre 2025

Pianificazione ICT per il 2026: le strategie giuste per crescere e contenere i costi

Sommario

    Tutti investono in digitale. Ma quanti stanno davvero costruendo un sistema ICT in grado di far crescere l’azienda, tagliare i costi e generare valore? La pianificazione ICT nel 2026 assume un valore strategico.

    Secondo Gartner, acquistare tecnologia ormai non basta. La vera differenza, nel 2026, la farà chi saprà collegare ogni scelta ICT a un obiettivo economico preciso.

    Senza una pianificazione strutturata, la digitalizzazione rischia di diventare una spesa crescente e imprevedibile. Con una pianificazione strategica, diventa un moltiplicatore di risultati.

    ICT: significato strategico. Da insieme di strumenti a sistema di governance

    Il termine ICT – acronimo di Information and Communication Technology – viene spesso interpretato come insieme di strumenti digitali, ma nel 2026 il suo significato utile per le aziende è un altro: l’ICT è la parte dell’organizzazione che governa dati, comunicazioni, processi, sicurezza e continuità operativa. Non è una definizione tecnica, è un’indicazione gestionale.

    Se l’ICT è progettato come un’architettura coerente, capace di integrare infrastrutture, applicazioni e flussi operativi, diventa un sistema che sostiene la crescita, riduce i costi e abilita la scalabilità.
    Se invece viene gestito come una serie di acquisti occasionali che inseguono trend, genera frammentazione, dipendenza dai fornitori, inefficienze e una spesa difficile da prevedere.

    È qui che la pianificazione fa la differenza: stabilisce una logica unitaria che collega ogni investimento digitale a un obiettivo economico preciso.

    Dati di mercato e direzioni di investimento: perché la pianificazione è un’urgenza economica

    Secondo il rapporto “Il Digitale in Italia 2025” di Anitec-Assinform, il valore del mercato digitale italiano ha raggiunto 81,6 miliardi di euro nel 2024, con una crescita trainata da servizi digitali evoluti e soluzioni basate su Intelligenza Artificiale.

    Le aree più dinamiche del settore ICT sono Cloud, cybersecurity, servizi professionali e AI. Questi trend hanno una ricaduta diretta sulle imprese: più aumenta la complessità tecnologica, più aumenta il costo degli errori strategici.

    La mancata pianificazione porta a interventi d’emergenza, rinnovi infrastrutturali non programmati e duplicazioni tra fornitori e piattaforme. Al contrario, le aziende che definiscono un percorso graduale verso le tecnologie prioritarie contenute nel report ottengono benefici economici e operativi tangibili, perché distribuiscono gli investimenti nel tempo e limitano gli imprevisti.

    In questo contesto i fornitori di servizi ICT devono trasformarsi in Technology companies (TechCo) che mettono il Cliente al centro grazie a qualità del servizio, l’innovazione e la vicinanza di Partner affidabili, per sostenere la Digital Transformation delle imprese.

    Strategie ICT per crescere: dove investire nel 2026 per generare valore reale

    La crescita nel 2026 passa da quattro direzioni chiare, che rispondono non alla domanda “Quale tecnologia acquistare?”, ma a “Quale obiettivo di business supportare”:

    • automazione dei processi ripetitivi: riduce tempi morti, errori e attività manuali liberando risorse per attività a maggiore valore;
    • Intelligenza Artificiale applicata ad analisi dei dati e decisioni operative: permette di sfruttare le informazioni già presenti nei sistemi aziendali per migliorare previsioni, allocazione delle risorse e prestazioni produttive;
    • collaborazione e comunicazione integrate: eliminano silos tra reparti, accelerano la condivisione dei dati e migliorano la qualità del lavoro interno;
    • sistemi informativi scalabili e modulari: consentono di ampliare la capacità produttiva o introdurre nuovi servizi senza riprogettare l’infrastruttura aziendale da zero.

    Queste aree rappresentano la parte più concreta dell’innovazione: non chiedono di “inseguire” nuove tecnologie ICT, ma di utilizzarle per supportare obiettivi misurabili.

    Strategie per contenere i costi: come ridurre la spesa ICT senza ridurre la qualità

    Nel 2026 contenere i costi ICT non significa investire meno, ma ottimizzare le risorse eliminando inefficienze strutturali. Tre azioni producono il maggiore impatto:

    • consolidare infrastrutture e fornitori per eliminare duplicazioni tecniche e abbonamenti nascosti;
    • standardizzare le applicazioni riducendo il numero di software simili e le spese di manutenzione e formazione;
    • passare da interventi occasionali a un budget programmato: manutenzione, assistenza, backup e aggiornamenti diventano voci pianificate anziché emergenze costose.

    Il nodo della pianificazione: come trasformare le tecnologie in risultati

    Una pianificazione ICT efficace nasce da tre domande che ogni direzione aziendale dovrebbe porsi:

    1. Quali aree dell’ICT hanno maggiore impatto sulle nostre operazioni e sui costi (produttività, continuità operativa, sicurezza, customer experience)?
    2. Qual è l’impatto economico che l’ICT deve generare o proteggere (riduzione dei costi operativi, prevenzione dei rischi, accelerazione dei ricavi)?
    3. Su quali ambiti tecnologici abbiamo maggiore maturità e su quali dobbiamo intervenire (valutare dove esistono già competenze, standard e processi e dove invece la mancanza genera inefficienze o rischi)?

    Queste domande corrispondono a tre aree fondamentali di analisi:

    • infrastruttura tecnologica (rete, Cloud, sistemi, sicurezza e business continuity);
    • piattaforme applicative (software operativi e integrazioni);
    • processi e competenze (governance, gestione dei dati, automazione).

    La pianificazione annuale dovrebbe poi definire obiettivi concreti, priorità di investimento, calendario degli aggiornamenti, responsabilità interne (ICT manager o comitato tecnico) e indicatori economici e operativi da monitorare. Quando questi elementi sono chiari, l’ICT smette di essere un centro di costo e diventa un fattore di governo aziendale.

    Un nuovo modo di concepire l’ICT nel 2026

    La vera sfida non è più scegliere strumenti digitali, ma come costruire un sistema capace di crescere senza disperdere risorse e senza perdere continuità operativa.
    Le aziende che riusciranno in questo obiettivo non saranno necessariamente quelle che investiranno di più, ma quelle che sapranno:

    • creare un’infrastruttura stabile e sicura
    • definire ruoli e responsabilità chiare per gestire internamente le decisioni ICT, il controllo dei processi e la supervisione dei fornitori
    • programmare gli aggiornamenti
    • favorire la scalabilità senza stravolgimenti
    • selezionare la tecnologia ICT in base agli obiettivi e non alle mode

    In questo modello l’ICT non assorbe budget: lo difende. Riduce imprevisti, aumenta la prevedibilità delle uscite, semplifica il lavoro delle persone e permette all’azienda di crescere con continuità senza pagare il prezzo della complessità tecnologica.

    Perché il supporto di un System Integrator è essenziale

    Nei processi di pianificazione e trasformazione digitale, il supporto dei System Integrator è essenziale per imprese di ogni tipologia, dimensione e complessità organizzativa: dalla PMI che vuol sfruttare i vantaggi della tecnologia senza avere a disposizione un reparto IT interno, alla grande azienda che deve integrare sistemi ICT evoluti e diversificati.

    Un buon System Integrator non si limita a “fornire tecnologia”: è un partner strategico che ti aiuta a decidere dove, quando e perché investire.

    Con Vianova, hai accesso a un Team di esperti che conoscono a fondo le esigenze della tua azienda e operano, in maniera tempestiva, con un approccio personalizzato. Grazie alle loro competenze ti aiutano a scegliere, attivare, integrare e aggiornare la tua infrastruttura aziendale, ottimizzando al meglio costi e risorse.

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