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tempo lettura: 3 minuti
Cybersecurity
10 dicembre 2025

Sicurezza informatica e formazione: perché le persone sono la prima linea di difesa

Sommario

    Quando si parla di sicurezza informatica, la formazione del personale dovrebbe essere il primo pensiero di qualsiasi impresa. Nonostante gli investimenti in tecnologie avanzate e software all’avanguardia, è proprio il fattore umano a rappresentare la debolezza più grande nei sistemi di cybersecurity.

    Le statistiche parlano chiaro: secondo il rapporto Clusit 2025, phishing e ingegneria sociale a livello globale sono cresciuti del 33% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Numeri che confermano quanto la formazione del personale non sia un optional, ma una necessità strategica.

    Formazione del personale e cyber security: un legame che non si può ignorare

    Molte aziende continuano a puntare sulle tecnologie per difendersi dalle minacce digitali, ma dimenticano che senza la formazione del personale questi strumenti non bastano.

    La maggior parte degli incidenti di sicurezza informatica ha origine da un errore umano. Bastano un clic sbagliato su un’email di phishing o una password troppo debole per spalancare le porte a un attacco. Anche le migliori soluzioni tecnologiche, come i firewall o gli antivirus, sono inefficaci se il personale non sa come comportarsi.

    La formazione serve a colmare questo gap, fornendo alle persone gli strumenti per riconoscere le minacce e adottare buone pratiche, come l’uso dell’autenticazione a due fattori e la gestione corretta delle password.

    Piano di formazione del personale: come costruirlo per una cybersecurity efficace

    Un piano di formazione del personale ben costruito parte dall’analisi dei rischi specifici dell’azienda e dall’individuazione delle figure più esposte.

    Il coinvolgimento del top management è essenziale: i dirigenti devono essere i primi a dare il buon esempio e a ribadire che la sicurezza informatica è una priorità condivisa.

    Il programma formativo deve affrontare temi concreti: come creare password robuste e uniche, come riconoscere un tentativo di phishing, come proteggere i dati aziendali anche al di fuori dell’ufficio.

    Tra gli errori più diffusi che la formazione del personale deve correggere vi sono l’abitudine di cliccare su link contenuti in messaggi sospetti, la mancata verifica dell’indirizzo email del mittente e il download di allegati da fonti sconosciute.

    Un programma efficace prevede esercizi su come identificare questi segnali: per esempio, mostrare ai dipendenti come un indirizzo contraffatto possa sembrare autentico o come un link malevolo imiti quello di un sito conosciuto.

    La formazione del personale contro phishing e ingegneria sociale: la chiave per una difesa efficace

    Phishing e social engineering rappresentano le minacce più diffuse e in continua evoluzione. Gli attacchi sono sempre più sofisticati: email costruite su misura, messaggi inviati da numeri noti, telefonate in cui una voce sintetizzata imita un collega.

    E proprio perché la tecnologia non basta a prevenire questi rischi, serve che le persone sappiano cosa osservare e come reagire. La formazione dei dipendenti deve essere pratica e coinvolgente: simulazioni di attacchi, esercitazioni, quiz e test aiutano il personale a mettere in pratica quanto appreso e a rafforzare comportamenti virtuosi.

    Un dipendente formato sa come gestire un messaggio sospetto, come evitare di rilasciare informazioni sensibili e quando è il momento di allertare l’IT per limitare i danni.

    Negli ultimi tempi si sono diffusi anche attacchi basati su falsi calendari di appuntamenti o inviti a riunioni, che cercano di carpire dati aziendali attraverso link o allegati. Formare i dipendenti a verificare ogni richiesta inattesa e a segnalare i dubbi può fare la differenza.

    Formazione del personale e nuove minacce: oltre la tecnologia

    Il rischio non si ferma alla casella di posta. La formazione dei dipendenti deve ampliare lo sguardo: molti attacchi partono dalla leggerezza con cui si trattano i dati personali o si gestiscono gli strumenti aziendali.

    L’abitudine di usare la stessa password per più account o di trascrivere le credenziali su foglietti volanti resta tra le vulnerabilità più sfruttate.

    La formazione aiuta a sviluppare consapevolezza e buone pratiche: aggiornare regolarmente le password, non condividerle, attivare l’autenticazione multi fattore, proteggere i dispositivi mobili con codici di sblocco sicuri.

    Un piano efficace deve prevedere aggiornamenti periodici e verifiche per adattarsi all’evoluzione delle minacce. Non basta un evento formativo iniziale: servono test periodici, simulazioni e momenti di confronto per verificare l’efficacia delle azioni intraprese.

    Le aziende più attente prevedono piani di miglioramento continuo, aggiornando la formazione almeno una volta l’anno o più spesso quando emergono nuove minacce significative.

    Un ulteriore aspetto da non trascurare riguarda i dispositivi personali e il lavoro da remoto. Con il crescente utilizzo di smartphone, tablet e computer privati per attività lavorative, è fondamentale che i dipendenti comprendano i rischi legati a questi strumenti: connessioni non protette, app non autorizzate, mancato aggiornamento dei sistemi operativi.

    Il piano formativo dovrebbe includere regole chiare sull’uso dei device personali e sull’accesso alle reti aziendali da remoto, promuovendo pratiche come l’uso di VPN e software aggiornati.

    Formazione del personale: un investimento che rafforza fiducia e compliance

    La formazione del personale non serve solo a prevenire un attacco: è un elemento strategico per rafforzare la fiducia di clienti e partner e per garantire la conformità alle normative come il GDPR, la direttiva NIS2 e la ISO 27001.

    L’attenzione alla cyber security diventa così parte dell’identità aziendale e un fattore distintivo sul mercato.

    Chi investe nella formazione non si limita a rispettare un obbligo, ma costruisce un’organizzazione più resiliente e preparata ad affrontare le sfide della digitalizzazione.

    Dalla formazione alla cultura della sicurezza: come fare la differenza

    Perché la formazione del personale sia davvero efficace, deve trasformarsi in una cultura diffusa della sicurezza informatica. Non basta un corso una tantum o un manuale inviato via email.

    La sicurezza deve entrare nella quotidianità aziendale: riunioni brevi sui temi emergenti, newsletter interne con esempi di attacchi reali, pillole formative distribuite nel tempo.

    L’obiettivo è fare in modo che ogni persona, a ogni livello, si senta parte attiva nel proteggere l’impresa. Solo così la sicurezza informatica può diventare un valore condiviso, capace di rafforzare l’azienda di fronte a minacce sempre più complesse.

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